Influencer Virtuali vs Influencer Reali chi avrà la meglio?

La tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita.
(Harvey B. Mackay)

In questo articolo parleremo di Influencer Virtuali, che come la stessa definizione dice, si differenziano dagli influencer Reali (in carne ed ossa) proprio perché in realtà non esistono. Degli influencer tradizionali, quelli umani appunto, sappiamo quasi tutto: li seguiamo, li guardiamo, a volte li ammiriamo, altre li critichiamo, sappiamo cosa fanno, cosa dicono, cosa gli piace, cosa invece non gli piace ma soprattutto sappiamo cosa pubblicizzano. Ma chi è l’influencer? E’ un individuo, con un più o meno ampio seguito di pubblico, che ha la capacità di influenzare i comportamenti di acquisto dei consumatori in ragione del suo carisma e della sua autorevolezza rispetto a determinate tematiche o aree di interesse. E I virtual influencer? Chi sono? Perché scegliere un virtual influencer anziché un influencer in carne ed ossa, conviene? Non conviene?

Differenza tra Influencer e Testimonial

L’argomento virtual influencer non è un argomento nuovissimo, i grandi marchi però preferiscono ancora investire sui testimonial. A differenza degli influencer i testimonial sono persone famose della quale il brand affitta una porzione di tempo, quello necessario a girare uno spot o a leggere uno slogan, o addirittura non affitta il tempo ma paga per poter sfruttare la sua immagine. L’influencer invece viene pagato per essere accostato al brand non in singole porzioni di tempo ma 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. In linea puramente teorica, questo potrebbe convenire, a parità di tempo l’influencer costerà molto meno al brand di un testimonial ma assumere un influencer può avere anche le sue controindicazioni perché essendo attivo sempre e non avendo soprattutto un copione scritto è più soggetto a fare qualcosa che possa danneggiare il brand.

Il Colonnello Sanders

I più grandi Brand hanno incominciato ad interrogarsi su come trovare una soluzione a questi inconvenienti. Singolare fu la trovata dell’azienda KFC (Kentucky Fried Chicken) specializzata nel pollo fritto. Il logo della KFC rappresenta Harland Sanders il fondatore di questa catena di fast food che nei primi anni del ‘900 decise di aprire il suo primo ristorante in una stazione di rifornimento Shell a Corbin, in Kentucky e di preparare pollo fritto. Questa ebbe un successo tale che nel 1936 il Governatore del Kentucky concesse a Sanders il titolo di Colonnello del Kentucky. Da lì l’esplosione che portò il colonnello ad essere proprietario di una delle più grandi catene di fast food al mondo. Qualche anno fa alla KFC si interrogarono se fosse il caso di spendere dei soldi per un influencer, poi il colpo di genio: perché non usare proprio il colonnello Sanders?

Virtual Influencer - Sanders

Chi sono i Virtual Influencer?

A differenza degli influencer umani, quelli virtuali non hanno una vita propria dal momento che non hanno una vita, quindi è impossibile che con i loro comportamenti danneggino in alcun modo il brand. Ma oltre al colonnello Sanders chi sono questi Influencer virtuali? Cosa fanno, come interagiscono con le persone? Ecco di seguito i più popolari:

Virtual Influencer-lil Miquela

Lil Miquela

Con più di 1,5 milioni di follower su Instagram è la più famosa tra i virtual influencer. Ha il viso coperto di lentiggini e lo sguardo sbarazzino, guardando le sue foto scopriamo che Lil Miquela (la piccola Miquela) ha anche molti amici, un bel cagnolone, una vita sociale molto intensa, va in palestra esce con gli amici, frequenta tantissime feste ed eventi e la vediamo anche insieme a personaggi molto famosi: un divertitissimo Principe Carlo ad esempio. La media dei likes per le sue foto è di circa 30 mila likes a foto. Una differenza con una tipica influencer in carne ed ossa l’abbiamo trovata: nessun selfie, sono tutte foto fatte da qualcun altro…probabilmente un fotografo personale. Tuttavia la notorietà di Miquela è aumentata a dismisura da quando è diventata “Testimonial” di Prada alla Fashion week…avrà dovuto studiare un po’ di italiano.

Virtual Influencer-lil Miquela

Noonoouri

Ha una faccia da bambolina ed è molto meno “reale” di Lil Miquela, occhioni giganti e faccia tondeggiante ha i tratti somatici di una bambolina Hentai senza però scadere nella pornografia. È piccola di statura e su Instagram la vediamo spesso comparire insieme a personaggi in carne ed ossa. Ha una media di 8 mila like a foto. Come Lil Miquela anche Noonoouri (talvolta a ritroviamo con il nome di Noonoori) è diventata testimonial di un grande marchio della moda internazionale, stiamo parlando di Dior.

Virtual Influencer-lil Miquela

Shudu

Fotomodella di colore bellissima. Nelle foto che mostra su Instagram compare spesso in passerella, durante le sfilate, raramente si mostra in scene di vita fuori dal suo ambito di lavoro. Su Instagram ha una media di dieci mila likes a foto.

Virtual Influencer-lil Miquela

Perl

Questa simpatica influencer dal caschetto biondo la ritroviamo su Instagram ritratta spesso da sola a volte insieme a personaggi reali. Ha un profilo Instagram con un minor numero di foto rispetto alle influencer fin qui descritte e una media di 1.500 like a foto.

Prada, Dior, quindi qualcosa si sta effettivamente muovendo? Gli influencer in carne ed ossa devono cominciare a trovarsi un’altra occupazione? Fortunatamente per loro non è così, almeno per il momento. I commenti ai post dei Virtual Influencer sono ironici, spesso irriverenti, almeno agli occhi dei follower c’è differenza tra reale e virtuale. Però le nuove generazioni tendono a confondere il reale con il virtuale: da studi effettuati è stato rilevato come i ragazzini diano la stessa importanza a messaggi ricevuti da influencer reali o virtuali. Questo dato fa riflettere non solo chi si occupa di scienza ma anche chi si occupa di marketing e lavora magari per grossi marchi.

E voi che ne pensate? Meglio il reale o il virtuale?